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18 dicembre 2014

"In fondo ai sogni" - A Roman Christmas Carol -


 

                    
                                              https://www.youtube.com/user/asorbi1


 
"In fondo ai sogni" (A Roman Christmas Carol)
Lyrics by Robert N. Pagliuca

Music
"O Holy Night" (Peace on Earth)
by Kitaro
Amo le larghe foglie morte
rosse, ocra e amaranto, brucianti
sul lungotevere umido d’autunno.

Più dense sul vetusto marciapiede sepolto,
sparse sul ruvido spalto di granito,
rare appese ancora ai rami
curvi, bramosi verso l’acqua scura.

Amo quest’insolito tunnel d’oro
smorto, gocciolante di brume condensate:
larghi tronchi bruniti a un lato,
dall’altro spire di nebbia, solforosa
alla luce gassosa dei lampioni gialli.

Amo quest’incongruo ponte per l’incanto
che torna: da qui paiono udirsi i campanelli
d’improbabili slitte, da qui il sentore
della prima neve che cadrà, forse
solo nei sogni. Da qui smorzata
l’eco s’ode di zampogne e ciaramelle,
di risa di bimbi e caròle d’altri tempi.

E qui non per caso ti ho portata, a sera;
su questo incongruo ponte per l’incanto
che torna, il Natale, anche se forse
solo come eterea neve in fondo ai sogni.

"In fondo ai sogni"
Robert N. Pagliuca


10 dicembre 2014

Ora è come se appartenessimo a mondi diversi...

 
Ora è come se appartenessimo a mondi diversi
e non parlassimo la stessa lingua.
Mi muovo tra loro come uno straniero,
come un proscritto, senza che mi arrivi una parola,
uno sguardo. Ammutolisco - perché ...
non comprendono le mie parole
- ahimè non mi hanno capito.
E’ terribile essere condannato al silenzio
quando si ha tanto da dire.
L’incomunicabilità è la più terribile delle solitudini.

Friedrich Nietzsche
 
 

9 dicembre 2014

Non si può...

 
 
Non si può,
senza conseguenze,
mostrarsi ogni giorno diversi da quello che ci si sente: sacrificarsi per ciò che non si ama, rallegrarsi di ciò che ci rende infelici.
Il sistema nervoso non è un vuoto suono o un’invenzione.
La nostra anima occupa un posto nello spazio e sta dentro di noi come i denti nella bocca.
Non si può impunemente violentarla all'infinito.

Boris Pasternak