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20 dicembre 2012

Frantuma la luna tra le tue mani

 

 

  

Frantuma la luna tra le tue mani

Falla a pezzi

E cospargiti della sua polvere

Fine e scura.

Proteggiamoci dai simboli

E dai sogni

Respingiamo le insidie della vita con un duro schermo di realtà.

Accettiamo

il giorno e la notte

attraversando il tempo

con spalle rette e occhi ben aperti.

Gioconda Belli      

                                                                  

13 dicembre 2012

L'utopia è come l'orizzonte


 



L'utopia è come l'orizzonte
mi avvicino di due passi, 
si allontana di due passi. 
Cammino per dieci passi e si allontana di dieci passi. 
L'orizzonte è irraggiungibile.
Per quanto io cammini, non lo raggiungerò mai. 
E allora a cosa serve l'utopia? Serve proprio a questo: 
continuare a camminare.

Eduardo Galeano 
                                                      




IL DIRITTO AL DELIRIO

Che direste se cominciassimo a praticare il mai proclamato diritto di sognare? 
Che direste se delirassimo per un istante?
Puntiamo lo sguardo oltre l’infamia, per indovinare un altro mondo possibile: l’aria sara' pulita da tutto il veleno che non venga dalla paure umane e dalle umane passioni; nelle strade, le automobili saranno schiacciate dai cani; la gente non sara' guidata dalla automobile, non sara' programmata dai calcolatori, ne' sara' comprata dal supermercato, ne' osservata dalla televisione; la televisione cessera' d’essere il membro piu' importante della famiglia e sara' trattato come una lavatrice o un ferro da stiro; la gente lavorera' per vivere, invece di vivere per lavorare; ai codici penali si aggiungera' il delitto di stupidita' che commettono coloro che vivono per avere e guadagnare, invece di vivere unicamente per vivere, come il passero che canta senza saper di cantare e come il bimbo che gioca senza saper di giocare; in nessun paese verranno arrestati i ragazzi che rifiutano di compiere il servizio militare; gli economisti non paragoneranno il livello di vita a quello di consumo, ne' paragoneranno la qualita' della vita alla quantita' delle cose; i cuochi non crederanno che alle aragoste piaccia essere cucinate vive; gli storici non crederanno che ai paesi piaccia essere invasi; i politici non crederanno che ai poveri piaccia mangiare promesse; la solennita' non sara' piu' una virtu', e nessuno prendera' sul serio chiunque non sia capace di prendersi in giro; la morte e il denaro perderanno i loro magici poteri, e ne' per fortuna ne' per sfortuna, la canaglia si trasformera' in virtuoso cavaliere; nessuno sara' considerato eroe o tonto perche' fa quel che crede giusto invece di fare cio' che piu' gli conviene; il mondo non sara' piu' in guerra contro i poveri, ma contro la poverta', e l’industria militare sara' costretta a dichiararsi in fallimento; il cibo non sara' una mercanzia, ne' sara' la comunicazione un’affare, perche' cibo e comunicazione sono diritti umani; nessuno morira' di fame, perche' nessuno morira' d’indigestione; i bambini di strada non saranno trattati come spazzatura, perche' non ci saranno bambini di strada; i bambini ricchi non saranno trattati come fossero denaro, perche' non ci saranno bambini ricchi; l’educazione non sara' il privilegio di chi puo' pagarla; la polizia non sara' la maledizione di chi non puo' comprarla; la giustizia e la liberta', gemelli siamesi condannati alla separazione, torneranno a congiungersi, ben aderenti, schiena contro schiena; una donna nera, sara' presidente del Brasile e un’altra donna nera, sara' presidente degli Stati Uniti d’America; una donna india governera' il Guatemala e un’altra il Peru'; in Argentina, le pazze di Plaza de Mayo saranno un esempio di salute mentale, poiche' rifiutarono di dimenticare nei tempi dell’amnesia obbligatoria; la Santa Chiesa correggera' gli errori delle tavole di Mose', e il sesto comandamento ordinera' di festeggiare il corpo; la Chiesa stessa dettera' un altro comandamento dimenticato da Dio: “Amerai la natura in ogni sua forma”; saranno riforestati i deserti del mondo e i deserti dell’anima; i disperati diverranno speranzosi e i perduti saranno incontrati, poiche' costoro sono quelli che si disperarono per il tanto sperare e si persero per il tanto cercare; saremo compatrioti e contemporanei di tutti coloro che possiedono desiderio di giustizia e desiderio di bellezza, non importa dove siano nati o quando abbiano vissuto, giacche' le frontiere del mondo e del tempo non conteranno piu' nulla; la perfezione continuera' ad essere il noioso privilegio degli dei; pero', in questo mondo semplice e fottuto ogni notte sara' vissuta come se fosse l’ultima e ogni giorno come se fosse il primo. 

Eduardo Galeano 
   



Sul muro di un locale di Madrid c'è un cartello che dice: È proibito il canto flamenco. Sul muro dell'aeroporto di Rio de Janeiro c'è un cartello che dice: È proibito giocare con i carrelli portavaligie. Il che vuol dire che c'è ancora gente che canta e c'è ancora gente che gioca.
                                                                     Eduardo Galeano
 Parole in cammino 
 


       

 Ogni persona brilla con luce propria fra le altre. 
Non ci sono due fuochi uguali, ci sono fuochi grandi, 
fuochi piccoli e fuochi di ogni colore. 
Ci sono persone di un fuoco sereno, 
che non sente neanche il vento 
e persone di un fuoco pazzesco,
che riempie l'aria di scintille.
Alcuni fuochi, fuochi sciocchi,
né illuminano né bruciano,
ma altri si infiammano con tanta forza
che non si può guardarli senza esserne colpiti, 

e chi si avvicina si accende.    

 Eduardo Galeano    

 

Giorno dopo giorno, ai bambini viene negato il diritto di essere bambini. I fatti stessi, prendendosi gioco di tale diritto, impartiscono i loro insegnamenti nella vita quotidiana. Il mondo tratta i bambini ricchi in relazione al loro denaro, in modo che si abituino ad agire con i dettami del denaro. Il mondo tratta i bambini poveri come spazzatura, in modo che si sentano rifiuti. E in mezzo, i bambini che non sono nè ricchi nè poveri, vengono tenuti legati di fronte al televisore perché accettino presto, come destino, la vita prigioniera. 
Molta magia e molta buona fortuna hanno i bambini che riescono ad a essere bambini.  

 Eduardo Galeano    


 





 

10 dicembre 2012

Ho molte cicatrici,


 


                                                         

Ho molte cicatrici, 
ma porto con me anche il ricordo di momenti che non sarebbero mai accaduti 
se io non avessi osato spingermi al di là dei limiti.


Paulo Coelho


 
                                                     

13 novembre 2012

C'è nel mio cuore




 



 

C'è nel mio cuore
più di quel che ho sulle labbra, 
c'è nel mio desiderio più di quel che ho tra le mani.
  
Kahlil Gibran

 

Ma sempre rifiorisco





Ma sempre rifiorisco
con questa pioggia interna,
come i cortili verdi di maggio
e rido perché amo il vento e le nuvole
e il passo degli uccelli canori.

Gioconda Belli


20 ottobre 2012

El hombre que me ame

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
El hombre que me ame
hará poesía con su vida,
construyendo cada día
con la mirada puesta en el futuro.
...
Por sobre todas las cosas,
el hombre que me ame
deberá amar al pueblo
no como una abstracta palabra
sacada de la manga,
sino como algo real, concreto,
ante quien rendir homenaje con acciones
y dar la vida si es necesario.

El amor de mi hombre
no querrá rotularme y etiquetarme,
me dará aire, espacio,
alimento para crecer y ser mejor,
como una Revolución
que hace de cada día
el comienzo de una nueva victoria.

 Gioconda Belli
"Reglas de juego para los hombres que quieran amar a mujeres mujeres"
 
 
 

12 ottobre 2012

E Dio mi fece donna

            Illustrazione  Andy Victork



E Dio mi fece donna
E Dio mi fece donna,
con capelli lunghi,
occhi,
naso e bocca di donna....
Con curve
e pieghe
e dolci avvallamenti
e mi ha scavato dentro,
mi ha reso fabbrica di esseri umani.
Ha intessuto delicatamente i miei nervi
e bilanciato con cura
il numero dei miei ormoni.
Ha composto il mio sangue
e lo ha iniettato in me
perché irrigasse tutto il mio corpo;
nacquero così le idee,
i sogni,
l’istinto
Tutto quel che ha creato soavemente
a colpi di mantice
e di trapano d’amore,
le mille e una cosa che mi fanno donna
ogni giorno
per cui mi alzo orgogliosa
tutte le mattine
e benedico il mio sesso.
 
Gioconda Belli
 
 
 
 
 

6 ottobre 2012

Amore tra delfini

 
 
 
Amore tra delfini a balzi ti tuffi sul mio fianco leggero
ti accolgo in silenzio ti guardo tra bollicine
le tue risa cerco con la bocca spuma
leggerezza dall'acqua ossigeno dalla tua
vegetazione di clorofilla...
Dagli occhi argentati fluisce il lungo sguardo finale
ed emergiamo da corpo acquatico siamo di nuovo carne
una donna e un uomo tra le rocce.

Gioconda Belli

4 ottobre 2012

Ti domanderanno

 

"Ti domanderanno: come si traversa la vita?
Rispondi: come un abisso, su una corda tesa. In bellezza, con cautela...oscillando."

Richard Bach





 





 

3 ottobre 2012

Sempre questa sensazione di inquietudine...

  
                                                                                                       Illustrazione Lohmuller Gyuri



Sempre questa sensazione di inquietudine
Di attesa d’altro.
Oggi sono le farfalle e domani sarà la
tristezza inspiegabile,
la noia o l’ansia sfrenata...
di rassettare questa o quella stanza,
di cucire,andare qua e là a fare commissioni,
e intanto cerco di tappare l’Universo con un dito,
creare la mia felicità con
ingredienti da ricetta di cucina,
succhiandomi le dita di tanto in tanto,
di tanto in tanto sentendo che mai potrò essere sazia,
che sono un barile senza fondo,
sapendo che “non mi adeguerò mai”,
ma cercando assurdamente di adeguarmi
mentre il mio corpo e la mia mente si aprono,
si dilatano come pori infiniti
in cui si annida una donna che avrebbe
voluto essere
uccello, mare, stella,
ventre profondo che dà alla luce Universi
splendenti stelle nove…
e continuo a far scoppiare Palomitas nel cervello,
bianchi bioccoli di cotone,
raffiche di poesie che mi colpiscono
tutto il giorno e
mi fanno desiderare di gonfiarmi come un
pallone per contenere
il Mondo, la Natura, per assorbire tutto e stare
ovunque, vivendo mille e una vita differente…
Ma devo ricordarmi che sono qui e che
Continuerò
ad anelare, ad afferrare frammenti di chiarore,
a cucirmi un vestito di sole,
di luna,il vestito verde color del tempo
con il quale ho sognato di vivere
un giorno su Venere.

Gioconda Belli

29 settembre 2012

L'amore del mio uomo...

 
 
Illustrazione Rafal Olbinski
 
 
L'amore del mio uomo
non vorrà definirmi o etichettarmi,
mi darà aria, spazio,
alimento per crescere ed essere migliore,
come una Rivoluzione...
che faccia di ogni giorno
l'inizio di una nuova vittoria.

 Gioconda Belli
 

21 settembre 2012

La donna abitata...

    Illustrazione Gabriel Moreno
 


Nessuno sarà padrone di questo corpo di laghi e vulcani
di questa mescolanza di razze,
di questa storia di lance;...
di questo popolo amante del mais,
delle feste al chiaro di luna;
del popolo dei canti e dei tessuti di tutti i colori.
Nè lei nè io siamo morte senza un progetto,
senza lasciare un'eredità.
Siamo tornate alla terra da dove
ancora torneremo a vivere.
Popoleremo di frutti carnosi l'aria dei tempi nuovi.
Colibrì Yarince
Colibrì Felipe
danzeranno sulle nostre corolle
ci feconderanno eternamente.
Vivremo nel crepuscolo della gioia
nell'alba di tutti i giardini.
Presto vedremo il giorno colmo di felicità
le imbarcazioni dei conquistatori
allontanarsi per sempre.

Saranno nostri l'oro e le piume
il cacao e il mango
l'essenza dei sacuanjoches.

 Chi ama non muore mai.
 
Gioconda Belli

13 settembre 2012

Voglio uno sciopero dove incontrarci tutti...

 
 
 
Voglio uno sciopero dove incontrarci tutti.
Uno sciopero di braccia, di gambe, di capelli,
uno sciopero che nasca in ogni corpo.
Voglio uno sciopero
di operai, di colombe...
di autisti, di fiori
di tecnici, di bambini
di medici, di donne.
Voglio un grande sciopero,
che arrivi sino all'amore.
Uno sciopero dove si fermi tutto,
l'orologio, le fabbriche
lo stabilimento, le scuole
l'autobus, gli ospedali
la strada, i porti.
Uno sciopero di occhi, di mani, di baci.
Un grande sciopero dove non sia permesso respirare,
uno sciopero dove nasca il silenzio
per ascoltare i passi
del tiranno che si allontana. 

 Gioconda Belli
 
 

Per me l'unica gente possibile sono i pazzi





Per me l'unica gente possibile sono i pazzi, quelli che sono pazzi di vita,
pazzi per parlare, pazzi per essere salvati,
vogliosi d'ogni cosa allo stesso tempo,
quelli che mai sbadigliano o dicono un luogo comune,
ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi artificiali che esplodono tra le stelle
e nel mezzo si vede la luce azzurra dello scoppio centrale
e tutti fanno oh!

Jack Kerouac



10 settembre 2012

Il mio vero io...

 
 
 
Il mio vero io vaga altrove,
lontano,
vaga ancora e ancora,
invisibile,
e non ha nulla a che fare
con la mia vita.

Herman Hesse
 
 
 
 
 

10 luglio 2012

Non si sceglie...

 
 
 
 
Non si sceglie il paese dove si nasce;
ma si ama il paese dove si è nati.

Non si sceglie il tempo per venire al mondo
ma bisogna lasciare un segno nel proprio tempo....

Nessuno può sfuggire alle proprie responsabilità.
Nessuno può tapparsi gli occhi, le orecchie,
tacere e tagliarsi le mani.

Tutti abbiamo un dovere d’amore da compiere,
una storia da realizzare
una meta da raggiungere.

Non scegliamo il momento per venire al mondo:
adesso possiamo fare il mondo
in cui nascerà e crescerà il seme che abbiamo portato con noi.

Gioconda Belli
Non si sceglie.
 
 

29 giugno 2012

Non mi pento di niente...

 



Della donna che sono
mi succede, a volte, di osservare nelle altre, la donna che potevo essere;
donne garbate esempio di virtù,
laboriose brave mogli, come mia madre avrebbe voluto.


Non so perché
...
tutta la vita ho trascorso a ribellarmi a loro.
Odio le loro minacce sul mio corpo
la colpa che le loro vite impeccabili,
per strano maleficio mi ispirano;
mi ribello contro le loro buone azioni,
contro i pianti notturni sotto il cuscino,
contro la vergogna della nudità sotto la biancheria intima, stirata e inamidata.


Queste donne , tuttavia, mi guardano dal fondo dei loro specchi;
alzano il loro dito accusatore
e, a volte, cedo al loro sguardo di biasimo
e vorrei guadagnarmi il consenso universale,
essere la "brava bambina", la "donna per bene", la Gioconda irreprensibile,
prendere dieci in condotta
dal partito, dallo Stato, dagli amici, dalla famiglia, dai figli
e da tutti gli esseri che popolano abbondantemente questo mondo.

In questa contraddizione inevitabile tra quel che doveva essere e quel che è,
ho combattuto numerose battaglie mortali,
battaglie inutili, loro contro di me
-loro contro di me che sono me stessa-
con la psiche dolorante, scarmigliata,
trasgredendo progetti ancestrali, lacero le donne che vivono in me
che, fin dall'infanzia, mi guardano torvo
perché non riesco nello stampo perfetto dei loro sogni,
perché oso essere quella folle, inattendibile, tenera e vulnerabile
che si innamora come triste puttana
di cause giuste, di uomini belli e di parole giocose
perché, adulta , ha osato vivere l'infanzia proibita
e ho fatto l'amore sulle scrivanie nelle ore d'ufficio,
ho rotto vincoli inviolabili e ho osato godere
del corpo sano e sinuoso di cui i geni di tutti i miei avi mi hanno dotata.

Non incolpo nessuno. Anzi ringrazio dei doni.
Non mi pento di niente, come disse Edith Piaf:
ma nei pozzi scuri in cui sprofondo al mattino, appena apro gli occhi,
sento le lacrime che premono, nonostante la felicità che ho finalmente conquistato,
rompendo cappe e stravidi roccia terziaria e quaternaria,
vedo le altre donne che sono in me, sedute nel vestibolo
che mi guardano con occhi dolenti e mi sento in colpa per la mia felicità.

Assurde brave bambine mi circondano e danzano musiche infantili ... contro di me;
contro questa donna fatta, piena,
la donna dal seno sodo e i fianchi larghi,
che, per mia madre e contro di lei, mi piace essere
.

Gioconda Belli         

NON MI PENTO DI NIENTE         



          


28 giugno 2012

Lo sai che gli alberi parlano?


Sai che gli alberi parlano ?

Sì parlano.

Parlano l'un con l'altro, e parlano a te, se li stai ad ascoltare.

Ma gli uomini bianchi non ascoltano
Non hanno mai pensato che valga la pena di ascoltare noi Indiani, e temo che non ascolteranno nemmeno le altre voci della natura.

Io stesso ho imparato molto dagli alberi: talvolta qualcosa sul tempo, talvolta qualcosa sugli animali, talvolta qualcosa sul Grande Spirito.

Tatanga Mani.




13 giugno 2012

Dormo irrequieto e vivo



 

Dormo irrequieto e vivo 
in un irrequieto sognare
di chi dorme irrequieto, mezzo sognando.
Mi hanno chiuso tutte le porte astratte e necessarie,
Hanno abbassato le tende dal di dentro di ogni ipotesi che avrei potuto vedere dalla via.
Non c'è nel vicolo trovato il numero di porta che mi hanno dato.
Mi sono svegliato alla stessa vita a cui mi ero addormentato.

 F. Pessoa

 








7 giugno 2012

Cos'è quella sensazione


   Anji Johnston





Cos'è quella sensazione che si prova quando ci si allontana in macchina dalle persone e le si vede recedere nella pianura fino a diventare macchioline e disperdersi?
È il mondo troppo grande che ci sovrasta,
è l'Addio.
Ma intanto, ci si proietta in avanti verso una nuova, folle avventura sotto il cielo.

Jack Kerouac


6 giugno 2012

Vorrei nascere in tutti i paesi



 


Vorrei nascere in tutti i paesi
perchè la terra stessa, come anguria,
compartisse per me il suo segreto
e essere tutti i pesci
in tutti gli oceani
e tutti i cani nelle strade del mondo.
Non voglio inchinarmi
davanti a nessun dio, la parte non voglio recitare
di un hippy ortodosso
ma vorrei tuffarmi
in profondità nel Bajkal
e sbuffando riemergere
nel Missisipi
Vorrei nel mio mondo adorato e maledetto,
essere un misero cardo
non un curato giacinto,
essere una qualsiasi creatura di dio
sia pure l’ultima jena rognosa
ma in nessun caso un tiranno
e di un tiranno, nemmeno il gatto;
in nessun caso.
Vorrei essere uomo
in qualsiasi personificazione:
anche torturato in un carcere del Guatemala,
o randagio nei tuguri di Hong-Kong,
o scheletro vivente nel Bangladesh
o misero jurodivyj a Lhasa,
o negro a Capetown,
ma non personificazione della feccia.
Vorrei giacere
sotto il bisturi di tutti i chirurghi del mondo,
essere gobbo, cieco,
provare ogni malattia, ferita, deformità
essere mutilato dalla guerra
raccogliere luride cicche
purché in me non si insinui
il microbo ignobile della superiorità
non vorrei fare parte dell’élite
ma di certo neppure del gregge dei vigliacchi
né dei cani del gregge
né dei pastori che al gregge si conformano,
vorrei essere felicità
ma non a spese degli infelici
vorrei essere libertà, ma non a spese di chi è asservito.
Vorrei amare tutte le donne del mondo
e vorrei essere donna anch’io
magari una volta soltanto…
madre-natura, l’uomo é stato da te defraudato.
Perché non dargli la maternità?
Se in lui, sotto il cuore, un figlio
si facesse sentire così
senza un perché,certo l’uomo
non sarebbe tanto crudele.
Vorrei essere essenziale – magari una tazza di riso
nelle mani di una vietnamita segnata dal pianto,
o una cipolla nella brodaglia di un carcere di Haiti,
o un vino economico
in una trattoria di terz’ordine napoletana
e un tubetto, anche minuscolo, di formaggio
in orbita lunare;
che mi mangino pure e mi bevano
purché nella mia morte ci sia una utilità.
Vorrei appartenere a tutte le epoche, far trasecolare la storia tanto da stordirla con la mia impudenza:
della gabbia di Pugacev segherei le sbarre
quale Gavroche introdottosi in Russia
condurrei Nefertiti
a Michajlovskol, sulla trojka di Psi^n
Vorrei cento volte prolungare la durata di un attimo
per potere nello stesso istante
bere alcool con i pescatori nella Lena
baciare a Beirut,danzare in Guinea, al suono del tam-tam,
scioperare alla “Renault”,
correre dietro a un pallone con i ragazzi di Copacabana, vorrei essere onnilingue, come le acque segrete del sottosuolo
Fare di colpo tutte le professioni
e ottenere così che
un Evtusenko sia semplicemente poeta, un altro, militante clandestino spagnolo, un terzo, uno studente di Berkeley
e un quarto, un cesellatore di Tbilisi.
Un quinto – un maestro elementare in Alaska,
un sesto – un giovane presidente in qualche dove,
anche in Sierra Leone, diciamo,
un settimo -
scuoterebbe soltanto il sonaglio di una carrozza
e il decimo…il centesimo…il milionesimo…
Poco per me essere me stesso
tutti, fatemi essere!
E ciascun essere,
in coppia, come si usa.
Ma dio, lesinando la carta carbone
mi ha prodotto in un solo esemplare
nel suo bogizdat.
Ma a dio confonderò le carte. Lo raggirerò!
Avrò mille facce fino all’ultimo giorno
affinchè la terra rimbombi per causa mia
e i computers impazziscano
per il mio universale censimento.
Vorrei umanità
lottare su tutte le tue barricate
stringermi ai Pirenei,
coprirmi di sabbia attraverso il Sahara
e accettare la fede della grande fratellanza umana, e fare proprio il volto
di tutta l’umanità.E quando morirò
sensazionale Villon siberiano
non deponetemi
in terra inglese o italiana -
ma nella nostra terra russa,
su quella verde, serena collina,
dover per la prima volta io
mi sono sentito tutti.

Evgenij Aleksandrovič Evtušenko