Dunque, d’ora in poi parlerò ogni notte.
Con me stessa.
Con la luna.
Passeggerò, come ho fatto stasera, gelosa della mia solitudine, nell’argenteo livido della fredda luna, che splende facendo brillare una miriade di scintille sui cumuli di neve appena caduta.
Parlo da sola e guardo gli alberi scuri, beatamente neutrali.
Con la luna.
Passeggerò, come ho fatto stasera, gelosa della mia solitudine, nell’argenteo livido della fredda luna, che splende facendo brillare una miriade di scintille sui cumuli di neve appena caduta.
Parlo da sola e guardo gli alberi scuri, beatamente neutrali.
Molto più facile che affrontare gli altri, che dover sembrare felice, invulnerabile, brava.
Senza la maschera, cammino parlando con la luna, con la forza neutrale e impersonale che non ascolta,
Senza la maschera, cammino parlando con la luna, con la forza neutrale e impersonale che non ascolta,
ma si limita ad accettare la mia esistenza.
Sylvia Plath
Sylvia Plath
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