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31 ottobre 2014

Potremmo essere in giro a passeggiare in una città qualunque



    Illustrazione Maria Amaral



Potremmo essere in giro a passeggiare in una città qualunque, col caldo, mano nella mano e io dovrei accorgermi del tuo sorriso triste e allora darti un bacio o prenderti il viso e farti fare una smorfia che mimi la gioia. Sorrideresti e il mio desiderio di felicità per te sarebbe compiuto.
La verità è che i tuoi sorrisi tristi a me piacciono, perché a te stanno bene, perché li sai trattare, li sa...i adoperare e mettere in fila senza che rompano le righe. Se lo facessi io sarei penoso.
Questo è il punto: faccio pensieri e desidero cose nuove. Non importa cosa so. Per la prima volta, non importa.
Non so da dove vengono o come si chiamino e non potrei spiegarle a nessuno eccetto te, con un po’ di tempo, con un po’ di pause, con quei silenzi che non saprei riempire, all’inizio.
Ma potrei imparare.
Sono un pessimo romantico, lo ammetto. E’ per questo che non sono riuscito a farti innamorare. Lo so che è così.
Ho immaginato che potessi bastare io, con i miei modi normali e l’aria spavalda. Fintamente sicura. E del tempo, per spiegarti quello che manca, per farti vedere che ne sarebbe valsa la pena, alla fine.
Ho provato, che dire, a farmi scegliere.
Ho sperato. Dovevo.
Era una possibilità, capisci? Come fare a metterla via, a dimenticarla. Forse aspettando, forse non era il momento. Forse io e te abbiamo un altro tempo. Sono sicuro che con qualche giorno in più, ora in più, ti avrei portato via con me. E’ l’idea che almeno una volta succeda, no? Hai presente? Quell’idea invasiva e sotterranea che si inabissa o si palesa e lo fa una volta sola per tutte e se l’avverti non puoi far finta di niente se hai un po’ di senno.
Come un sibilo fluttuante e sinuoso.
A me è successo questo: non sono riuscito a fare finta di niente, non volevo, in fondo.
Non potevo far altro che cercare di portarti con me, dal profondo, per egoismo quasi, per farmi stare bene. Anche se sapevo di non potere. Anche se era rischioso. Anche se tu non vuoi, anche se, infine, la tua felicità non dipende da me.
E non posso fare a meno di chiedertelo di nuovo. Solo per essere sicuro.
Verresti?
 
 
Italo Calvino
Gli amori difficili

23 ottobre 2014

Io non avevo questo volto di oggi...


Io non avevo il volto di oggi,
così calmo, così triste, così magro,
né questi occhi così vuoti,
né il labbro amaro.

Io non avevo queste deboli mani,
così ferme e fredde e morte:
io non avevo questo cuore
che neppure dà segno di sé.

Io non mi sono accorta di questo mutamento,
così semplice, sicuro, facile:
- in quale specchio è andato perso
il mio volto?

Cecília Meireles
Ritratto
                                                                                                                             

Io non avevo questo volto di oggi,
così calmo, così triste, così magro,
né questi occhi tanto vuoti,
né il labbro amaro.
Io non avevo queste mani senza forza,
tanto ferme e fredde e morte;
io non avevo questo cuore
che neppure si mostra.
Non mi accorsi di questo cambiamento
così semplice, così certo, così facile:
- In quale specchio è andata persa
la mia faccia?

Ritratto
Cecília Meireles


22 ottobre 2014

Senza di te tornavo, come ebbro...

 

 

Senza di te tornavo, come ebbro,

non più capace d’esser solo, a sera

quando le stanche nuvole dileguano

nel buio incerto.

Mille volte son stato così solo

dacché son vivo, e mille uguali sere

m’hanno oscurato agli occhi l’erba, i monti

le campagne, le nuvole.

Solo nel giorno, e poi dentro il silenzio

della fatale sera. Ed ora, ebbro,

torno senza di te, e al mio fianco

c’è solo l’ombra.

E mi sarai lontano mille volte,

e poi, per sempre. Io non so frenare

quest’angoscia che monta dentro al seno;

essere solo.

 

Pier Paolo Pasolini

 

20 ottobre 2014

Noi siamo cetre un poco sgangherate.

 

 

 

Noi siamo cetre un poco sgangherate.

Il vento, quando passa sulle corde,

come catene sospese, risveglia

dei versi, dei rumori dissonanti.

Noi siamo antenne un poco singolari.

Come dita s’innalzano nel caos,

in cima ad esse echeggia l’infinito,

ma ben presto cadranno giù, spezzate.

Noi siamo sensazioni un po’ disperse

senza speranza di concentrazione.

Nei nostri nervi tutto si confonde.

Ci duole il corpo, duole la memoria.

Ci scacciano le cose, e la poesia

è il rifugio che sempre più invidiamo.



Kostas Kariotaki




18 ottobre 2014

Se mai lo sarò

 
 
 
 
Quando sarò vecchia
- se mai lo sarò -
e mi guarderò allo specchio
e mi conterò le rughe
come delicata orografia...
di pelle distesa.
Quando potrò contare i segni
lasciati dalle lacrime
e dalle preoccupazioni
e il mio corpo risponderà lentamente
ai desideri,
quando vedrò la mia vita avvolta
in vene azzurre
in occhiaie profonde
e scioglierò i miei capelli bianchi
per andare a dormire presto
- come si deve -
quando verranno i nipotini
a sedersi sulle mie ginocchia
fiaccate dal passare di molti inverni,
so che il mio cuore – ribelle -
starà ancora ticchettando
e i dubbi e i vasti orizzonti
saluteranno ancora
i miei mattini.

Gioconda Belli




14 ottobre 2014

Sono libera di vivere dove e come voglio

 
 
 

Sono libera di vivere dove e come voglio,

di leggere ciò che voglio,

di pensare a tutto ciò che voglio come voglio,

e di ascoltare chi voglio.

Sono libera nelle vie delle grandi città,

dove nessuno mi vede,

mentre cammino sotto la pioggia scrosciante

senza un dove né un quando,

mormorando dei versi;

sono libera nel bosco,

e sulla riva del mare

n una solitudine benedetta,

e nella musica che risuona in me,

e nella mia stanza, quando chiudo la porta.

Posso sapere tutto quello che voglio sapere

e posso dimenticare quello che non mi serve.

Posso fare qualsiasi domanda e ricevere una risposta.

Posso scegliere i miei amici.

Sono felice di aver risolto tutti i teoremi dei miei anni immaturi.

Non mi fingo mai più intelligente,

più bella, più giovane e più buona

di quanto sono per apparire diversa,

perché non ho nessun bisogno di quelle menzogne.

Vivo nell'incredibile e indescrivibile lusso delle domande

e delle risposte del mio tempo,

che mi sono vicine e che sento come mie,

assolutamente libera di fare la mia scelta:

di amare quel che voglio e chi voglio.


Nina Berberova


11 ottobre 2014

Non ho corpo


Non ho corpo,
io, e non ho
lacrime,
Solo
nel cuore
una bisaccia
di poesie.

Olga Sedakova
(Dipinto di Christian Schloe)

Non ho corpo,
io, e non ho
lacrime,
Solo
nel cuore...
una bisaccia
di poesie.


Olga Sedakova
(Dipinto di Christian Schloe)

 
 

10 ottobre 2014

Oggi non era giorno di parole

Oggi non era giorno di parole,
con mire di poesie o di discorsi,
né c’era strada che fosse nostra.
A definirci bastava solo un atto,
e visto che a parole non mi salvo,
parla per me, silenzio, ch’io non posso.

José Saramago
 
Oggi non era giorno di parole,
con mire di poesie o di discorsi,
né c’era strada che fosse nostra.
A definirci bastava solo un atto,
e visto che a parole non mi salvo,...
parla per me, silenzio, ch’io non posso.


José Saramago


 

8 ottobre 2014

C’è un’isola in me

C’è un’isola in me,
dove il vento soffia
di terra, e quando il mare urla
la sabbia impazzisce.
E c’è sempre luce,
ma non è mai giorno.

Fernando Pessoa
 
 
C’è un’isola in me,
dove il vento soffia
di terra, e quando il mare urla
la sabbia impazzisce.
E c’è sempre luce,...
ma non è mai giorno.


Fernando Pessoa
 

7 ottobre 2014

''Falling dreams'' - I Colori del Cielo - Roma Images -

"Falling Dreams"
Lyrics by Mary Grace Ovedi

"Falling Dreams"
 Roma Images by Robert N. Pagliuca

Kitaro
"Time Traveller"
(Tenku)


Ingialliti
Ad uno ad uno,
Come foglie d'autunno,
Cadono i miei sogni
E marciscono
Calpestati da passi frettolosi,
Distratti. Io
Scarna, spoglia
Sto lì
A guardarli
E penso a te. Forse
A primavera
Come i germogli
Rinverdiranno le mie foglie
E nuovi sogni sbocceranno. Forse
Inaridirà il mio cuore
E cadrà assieme ai miei rami.    
Non so. 
Ho solo te Nelle radici.

 
                                                                 




Il viaggio non finisce mai...

"Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "Non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito". 

José Saramago
Viaggio in Portogallo
 
"Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione.
Quando il viaggiatore si è se...duto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "Non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero.
Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era.
Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini.
Bisogna ricominciare il viaggio.
Sempre.
Il viaggiatore ritorna subito".

José Saramago
Viaggio in Portogallo
 

6 ottobre 2014

Tutto -







"Tutto
una parola sfrontata e gonfia di boria.
Andrebbe scritta tra virgolette.
Finge di non tralasciare nulla,
di concentrare, includere, contenere e avere....
E invece è soltanto
un brandello di bufera."

Wislawa Szymborska


 
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4 ottobre 2014

Ama il sogno



Ama il sogno
spregiando ogni inferiore amore,
ama il vento
e accorgiti
che solo i sogni possono veramente esistere,...
così nel sogno io ti raggiungo.


Ezra Pound

 

3 ottobre 2014

Il capriccio di un attimo mi ha rubato il futuro

 




Il capriccio di un attimo mi ha rubato il futuro,

messo insieme a casaccio.

Voglio rifabbricarmelo più bello,

come l’ho sempre pensato.

Ricostruirlo su terreno solido

(le mie intenzioni).

Risollevarlo su colonne altissime

(i miei ideali).

Riaprirvi il passaggio segreto

dell’anima mia.

Rialzargli la torre scoscesa

della mia solitudine.

 


 

 

Edith Sodergran