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28 febbraio 2013

Jonathan Livingston


                                                                               

Egli imparò a volare,
e non si rammaricava per il prezzo che aveva dovuto pagare.
Scoprì che erano la noia e la paura e la rabbia 
a rendere così breve la vita di un gabbiano.


  
              Il  piccolo e anticonformista Gabbiano Jonathan riesce ad intravedere una nuova via da poter seguire, una via che allontana dalla banalità e dal vuoto del suo precedente stile di vita, e comprende che oltre che del cibo un gabbiano vive " della luce e del calore del sole, vive del soffio del vento, delle onde spumeggianti del mare e della freschezza dell'aria. 


                                        
Puoi arrivare da qualsiasi parte, nello spazio e nel tempo, dovunque tu desideri.
  
"Ma dì un po', come fai ad amare una tale marmaglia di uccelli che ha tentato addirittura d'ammazzarti?"
"Oh, Fletch, non è mica per questo che li ami! 
È chiaro che non ami la cattiveria e l'odio, questo no. 
Ma bisogna esercitarsi a discernere il vero gabbiano, a vedere la bontà che c'è in ognuno, e aiutarli a scoprirla da se stessi, in se stessi. 
È questo che intendo io per amore. 
E ci provi anche gusto, una volta afferrato lo spirito del gioco." 


 

 


"Sentirò la tua mancanza, Jonathan."
"Che dici mai? Sully, vergogna! 
Via, non dire sciocchezze! Cosa studiamo a fare, tutto il giorno? 
Se la nostra amicizia dipendesse da cose come lo spazio e il tempo, allora, una volta superato lo spazio e il tempo, noi avremmo anche distrutto questo nostro sodalizio! 
Non ti pare? 
Ma se superi il tempo e lo spazio, non vi sarà nient'altro che l'Adesso e il Qui, il Qui e l'Adesso. E non ti sa che, in questo Hic et Nunc, noi avremo occasione di vederci, eh, ogni tanto? 






Ciascuno di noi è, in verità, un'immagine del grande gabbiano, un'infinita idea di libertà, 
senza limiti. 


 




Ed egli imparò a volare, e non si rammaricava per il prezzo che aveva dovuto pagare.
Scoprì che erano la noia e la paura e la rabbia a rendere così breve la vita di un gabbiano.



 

 


Non dar retta ai tuoi occhi, e non credere a quello che vedi. 
Gli occhi vedono solo ciò che è limitato.
 Guarda col tuo intelletto, e scopri quello che conosci già, allora imparerai come si vola.

 


Devi solo seguitare a conoscere meglio te stesso,
ogni giorno un pochino di più. 


 
                      
         
 

      
 Il vostro corpo, dalla punta del becco alla coda, dall’una all’altra punta delle ali, 
diceva loro Jonathan, ancora, non è altro che il vostro pensiero, una forma del vostro pensiero, visibile, concreta. 
Spezzate le catene che imprigionano il pensiero, e anche il vostro corpo sarà libero.


 
  

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