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14 febbraio 2013

La leggenda dei dream-catchers o acchiappasogni

                                                                     
La leggenda dei dream-catchers o acchiappasogni e una tra le più belle e suggestive della 
cultura indiana. 
                                                                 

  
La leggenda secondo i nativi americani narra...di una bambina indiana il cui nome era Nuvola Fresca che un giorno racconto impaurita a sua madre, Ultimo sospiro della sera, i sogni-incubi e le visioni che di notte faceva.
Col fiato sospeso, Ultimo sospiro della sera, tentò di riscaldare i tremori della piccola Nuvola Fresca spiegandole che quelli che vedeva si chiamavano SOGNI... ma la piccola voleva vedere soltanto quelli buoni.Allora la madre sicura che fosse ingiusto chiudere le porte alle paure della figlia pensò a come riconoscere i sogni, e così inventò una rete tonda per pescare i sogni del Lago della Notte. 
 Al centro della rete intrecciata mise un piccolo sasso come catalizzatore e intorno ad esso una goccia d'argento, un pezzo di turchese (come significato del desiderio) e un dente di animale forte (simbolo di protezione), infine code di animali e piume di uccelli furono legati all'estremo inferiore della rete.Finito il lavoro, Ultimo sospiro della sera appese l'acchiappasogni sopra il letto della piccola per pescare per lei i sogni.Se si tratterà di sogni buoni il Dream-Catcher li affiderà al filo di perline (le forze della natura) che li farà avverare, se li giudicherà cattivi li consegnerà alle piume di uccello e li farà portare via disperdendoli nei cieli.



E così fu per Nuvola fresca e per tutti i bambini indiani del villaggio.Ancora oggi, ogni volta che nasce un bambino, gli indiani costruiscono un Dream-Catcher e lo appendono sopra alla sua culla.Gli indiani conservano il loro acchiappasogni per tutta la vita... con gli anni il suo potere si accresce e con esso anche la capacità di proteggere il suo possessore e realizzare i suoi sogni.



                       


  





    “Hihanni waste” 

(“Qualcosa è andato bene stamattina”)       





 
            

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